Carcoforo/Chalchoufe (Piemont)

Carcoforo (Chalchoufe) befindet sich in einer weiten Schwemmebene des Flusses Egua, eines Seitenflusses der Sesia, auf 1.305 m. Der Name wurde erstmals 1372 erwähnt. Im 15. Jh. wandelten sich die unteren Teile der Sommeralmen in Dauersiedlungen; laut Urkunden kamen die Walser direkt aus Riva und Alagna.

Im Dorfzentrum sind noch zwei Holzhäuser vorhanden, die auf die Zeit der ersten Besiedlung zurückführen. Andere Holzhäuser sind allerdings hinter Mauern verborgen, die nach dem Brand von 1863 errichtet wurden. Ein weiteres Holzhaus wurde im Ortsteil Tetto Minocco restauriert und dient heute als Museum.

Ein enges Netz von Spazierwegen ermöglicht Rundwanderungen und den Zugang zu den Höhen der benachbarten Täler. Die kulturellen Bereiche werden vom „Gruppo Walser“ gepflegt: Treffen der Walsergemeinschaften und kulturelle Begegnungen und Tagungen zählen den jährlichen Ereignissen.

Carcoforo (Chalchoufe) è ubicato al fondo di un’ampia piana alluvionale della val d’Egua (1305 m.), una valle laterale del Sesia; in prossimità del centro si trovano le frazioni Tetto Minocco, Rivetto e Terragno. La prima attestazione storica è una citazione dell’alpe Egua in un documento del 1372; durante il Quattrocento si realizzò la trasformazione delle stazioni inferiori d’alpeggio in insediamenti permanenti. Le attestazioni documentarie indicano una provenienza differenziata dei coloni in queste terre: a fianco di coloni valsesiani provenienti dagli insediamenti ubicati a quote inferiori delle valli Egua e Sermenza, è documentata la presenza di coloni walser provenienti direttamente dal territorio di Riva e Alagna.
L’ingresso al paese avviene attraverso un arco della Buona Accoglienza, eretto nel 1743. Nel centro sono presenti la chiesa parrocchiale, dedicata a santa Croce, l’oratorio della Madonna delle Grazie e due costruzioni di legno risalenti alla fase di colonizzazione della valle; altre costruzioni di legno sono attualmente mascherate da un rivestimento esterno in muratura, costruito dopo l’incendio del 1863 che distrusse la parte alta del paese. A Tetto Minocco un’altra casa di legno è stata recentemente restaurata e adibita a museo del Parco Naturale Alta Valsesia.
Carcoforo, come tutta l’alta Valsesia, è stato caratterizzato, dalla metà del Cinquecento, da un’emigrazione stagionale, che è divenuta stabile dalla fine dell’Ottocento. Nonostante questo spopolamento il paese mantiene ancora una popolazione residente di circa cento persone. All’antica vocazione agro-pastorale si è affiancata recentemente una vocazione turistica. Una fitta rete di mulattiere e sentieri consente escursioni circolari e permette il passaggio alle testate delle valli confinanti. Due rifugi ed un’azienda agrituristica offrono punti d’appoggio lungo questi sentieri, mentre in paese sono presenti diverse strutture ricettive. Per il perfetto connubio di preservazione del paesaggio naturale ed antropico, di un tipo di turismo leggero e la conservazione di un’identità comunitaria, Carcoforo ha ricevuto nel 1991 il premio Villaggio ideale nell’ambito della sezione dedicata ai comuni montani.
La promozione della cultura tradizionale è affidata al Gruppo walser, che organizza annualmente un incontro delle comunità walser e sostiene, attraverso convegni, conferenze ed escursioni guidate, le ricerche sul popolamento della montagna valsesiana.

Carcoforo (Chalchoufe) is situated in a wide alluvial plain of the valley of the Egua, a tributary of the river Sesia, at 1305 meters above sea-level. The first record of the name dates from 1372. In the C. 15th, the lower parts of the mountain pastures were settled permanently; old deeds attest that the Walser settlers came directly from Riva and Alagna. In the centre of the village, two wooden houses remain of the type usual at the time of the first settlement. Other wooden houses have been faced with stone walls, erected after a fire in 1863. In Tetto Minocco, a further wooden house has been restored and is in use as a museum. By a dense web of footpaths, visitors can undertake circular walks around the valley and ascend the peaks of the neighbouring valleys. The “Gruppo Walser” is entrusted with promoting traditional culture, and it organises an annual meeting of the Walser communities as well as other cultural events and conferences.